L'incessante attività di innovazione e miglioramento dei principi contabili, ad opera del legislatore nazionale e dagli standard setter internazionali, non ha potuto impedire il proliferare di numerose (storicamente note) alterazioni e distorsioni nelle informazioni contabili pubblicate dalle società. Siffatte distorsioni informative non solo rappresentano una grave lesione al diritto di informazione da parte degli stakeholder, ma hanno anche indirettamente contribuito alle gravi crisi finanziarie che nell'ultimo decennio hanno interessato l'intero sistema economico mondiale. Sulla base di questo stato di fatto, l'autore analizza i maggiori limiti e debolezze dei principi contabili nazionali, internazionali e statunitensi, con particolare riferimento alla discrezionalità valutativa, giungendo ad un'ipotesi di compromesso fra metodi storici e metodi prospettici, nel tentativo di fornire un contributo ad arginare le pratiche connesse alle politiche di bilancio.
Damiano Montani, ricercatore presso il Dipartimento di Economia Aziendale dell'Università degli Studi di Bergamo, è professore aggregato per gli insegnamenti di Metodologie e Determinazioni Quantitative d'Azienda e Ragioneria Applicata presso la stessa Università, nonché docente aggiunto per il corso di Ragioneria Generale presso l'Accademia della Guardia di Finanza di Bergamo. E' iscritto all'Ordine dei Dottori Commercialisti di Milano ed al Registro dei Revisori Contabili.
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