Sulle orme di Gogol’ e Leskov, Tolstoj, Cˇechov e Dostoevskij ci si inoltra nella provincia russa come in un paese sconosciuto, popolato di “anime morte”, mercanti, Vecchi Credenti, monaci, militari di stanza sempre pronti ai duelli e al gioco d’azzardo. Domina il senso del remoto, l’atmosfera uggiosa di luoghi dispersi nell’immenso spazio russo (prostor), di una periferia estrema. Ma, inaspettatamente, il quadro si può ribaltare e la provincia appare dinamica, positiva, illuminata dalle figure dei “giusti”. “Difficile definire il concetto di provincia letteraria”, afferma l’autore, poiché la sua immagine è sfaccettata, mobile e mai definitiva.
Rosanna Casari insegna Lingua e Letteratura russa presso la Facoltà di Lingue e Letterature straniere dell’Università di Bergamo. Si occupa di narrativa russa del XIX secolo. È autore di studi dedicati alle tematiche dello spazio in letteratura, alle intersezioni tra letteratura e territorio, tra il testo urbano e il testo provinciale. Ha pubblicato i volumi: Il complesso di Asmodeo. Pagine di letteratura russa “sub specie architecturae”, Milano 1997; Mosca ottocentesca: la montagna, i bassifondi, la bohème, in R. Casari - S. Burini, L’altra Mosca. Letteratura e arte nella cultura russa del XIX-XX secolo, Bergamo 2000.
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