Con la presente raccolta di narrazioni l'anestesita viene ora immaginato
come il medico munito di un mazzo di chiavi per la gestione delle
criticità del paziente, talora estreme. L'anestesia è l'unico atto
medico finalizzato all'esecuzione di un altro atto medico: l'intervento
chirurgico. In realtà essa però non si esaurisce in questo. Tutt'altro.
Non si limita a proteggere il paziente durante l'intervento e a
ricondurlo dopo l'intervento alla sua vita bio-socio-affettiva. In Al di qua del telo
l'Autore ha provato ad approfondire vari aspetti non tecnici,
collaterali al lavoro dell'enestesita e per lo più ignoti anche ad altri
operatori sanitari. Con la presente raccolta di narrazionil'anestesita
viene ora immaginato come il medico munito di un mazzo di chiavi per la
gestione delle criticità del paziente, talora estreme. La prima di
queste è quella della conoscenza, indispensabile per affrontare in modo
scientifico le esigenze cliniche. La seconda è quella dell'empatia,
indispensabile per gestire la relazione umana in modo efficace in una
fase molto delicata della propria esistenza. La terza chiave è quella
della memoria, pure essa indispensabile per dar senso all'esperienza
umana che abita la professione dell'anestesita-rianimatore. La
memoria collettiva, l'esperienza professionale, il racconto di alcuni
episodi vissuti ed altre riflessioni, non solo portano verso una
interiorizzazione della conoscenza ma -secondo l'autore- avvicinano la
figura dell'anestesita a quelli che Nietzsche amava definire uonimi insoliti, che aspirano però, come tutti, alla felicità.
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