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Il libro che uccide

Collana: Francesistica

€13.00

Il libro che uccide prende spunto da alcuni racconti dell’Ottocento francese, riportati nel testo (Le Bibliomane di Charles Nodier, Bibliomanie di Gustave Flaubert, La fausse Esther di Pierre Louÿs) per svolgere una riflessione sulla bibliomania come passione divorante, spinta fino all’assassinio e sugli “effetti di scrittura”, che possono produrre effetti non meno devastanti. Agli esordi dell’editoria di massa l’intellettuale, perplesso, dà forma attraverso la figura “arcaica” del bibliomane alle proprie inquietudini.

Alberto Castoldi insegna letteratura francese all’Università di Bergamo. Si è occupato di letteratura di Viaggio (Il fascino del colibrì), del romanzo fra Sette e Ottocento (Il realismo borghese), del ruolo degli intellettuali negli anni ’30 (Intellettuali e Fronte Popolare in Francia), del “perturbante” in ambito artistico (Grandville & Company; Clérambault. Stoffe e manichini), del rapporto fra droga e letteratura (Il testo drogato), della simbologia dei colori (Bianco).


Titolo: Il libro che uccide


Autore: Alberto Castoldi


Anno: 2002


ISBN: 978-88-87445-23-7


Pagine: 150


Collana: Francesistica


DESCRIZIONE

Il libro che uccide prende spunto da alcuni racconti dell’Ottocento francese, riportati nel testo (Le Bibliomane di Charles Nodier, Bibliomanie di Gustave Flaubert, La fausse Esther di Pierre Louÿs) per svolgere una riflessione sulla bibliomania come passione divorante, spinta fino all’assassinio e sugli “effetti di scrittura”, che possono produrre effetti non meno devastanti. Agli esordi dell’editoria di massa l’intellettuale, perplesso, dà forma attraverso la figura “arcaica” del bibliomane alle proprie inquietudini.

Alberto Castoldi insegna letteratura francese all’Università di Bergamo. Si è occupato di letteratura di Viaggio (Il fascino del colibrì), del romanzo fra Sette e Ottocento (Il realismo borghese), del ruolo degli intellettuali negli anni ’30 (Intellettuali e Fronte Popolare in Francia), del “perturbante” in ambito artistico (Grandville & Company; Clérambault. Stoffe e manichini), del rapporto fra droga e letteratura (Il testo drogato), della simbologia dei colori (Bianco).

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