Inesauribile segreto vol. 1 - Lo spettacolo del reale

Collana: Scuola

€ 15.00

Il mercato dell’editoria scolastica è ricco di proposte per l’insegnamento dell’italiano nella scuola secondaria di primo grado. Normalmente si tratta di antologie assai ricche di materiali didattici che troppo spesso paiono avere come fine un apprendimento puramente tecnico delle svariate tipologie testuali.

Insoddisfatti per il taglio e, spesso anche per la scelta dei brani proposti da queste pubblicazioni, abbiamo deciso di dare vita ad uno strumento che fosse in grado di sostenere adeguatamente il lavoro che da anni svolgiamo nelle nostre classi: L’inesauribile segreto,una antologia per la scuola secondaria di primo grado pensata per favorire l’incontro con la realtà e quindi con le cose, con gli altri, con se stessi.
Poesia e prosa non sono qui lo scopo ma il percorso di scoperta che si fa più fertile quando l’insegnante e i grandi autori  diventano compagni di viaggio degli alunni.

Vera guida al percorso scolastico è quindi l’intensità dell’esperienza umana di cui la letteratura italiana e straniera fornisce ampi esempi.

Leggere, analizzare e approfondire grandi creazioni letterarie per indirizzare e sostenere la scoperta della realtà fin nei particolari, educando nei nostri alunni la curiosità e l’amore per tutto quello che c’è (“ si conosce solo ciò che si ama” diceva S. Agostino). Dalla curiosità e dallo stupore per le cose (per come sono fatte veramente e non per l’idea che abbiamo di loro) può sorgere un proficuo atteggiamento, quello del giudizio, della riflessione, dell’analogia, ovvero del riconoscimento del valore del fatto investigato.

Scaricando il capitolo dimostrativo avrete a disposizione il testo digitale  per la didattica inclusiva


Titolo: Inesauribile segreto vol. 1 - Lo spettacolo del reale


Autore: Baldissin, Passarini, Perego


Anno: 2015


ISBN: 978-88-6642-187-0


Pagine: 248


Collana: Scuola


DESCRIZIONE

La scuola media vede esordire nel primo anno dei ragazzini che possiedono ancora le caratteristiche tipiche della fase infantile della vita, perché sono naturalmente fiduciosi e disponibili verso gli adulti e il mondo in generale seppure tutti centrati su di sé. Lentamente avviene però una trasformazione. Due anni dopo infatti, in terza media, gli stessi ragazzi manifestano spesso caratteristiche preadolescenziali, incentrate sull’autonomia, su una maggiore criticità rispetto alle proposte e sulla referenzialità del gruppo dei pari più che del mondo adulto; verso quest’ultimo anzi  nutrono spesso già chiusure e pregiudizi ma contemporaneamente slanci potenti. Per questa ragione, strettamente legata alla natura dell’io, il lavoro nei tre anni deve essere nettamente differenziato perché possa incontrare una reale comprensione da parte dei ragazzi che, solo attraverso l’esperienza personale, possono scoprire la realtà di sé e delle cose. Forti di una tradizione nella quale ci siamo formati e siamo maturati, abbiamo suddiviso i tre anni in tre differenti tematiche.

In prima la ricerca ricade su ciò che c’è al di fuori dell’alunno, cioè la realtà naturale: è un’introduzione alla realtà, allo spettacolo del reale. Mentre l’io infantile è tutto centrato su di sé e distratto rispetto al mondo circostante (persino rispetto al compagno di banco o all’amico del cuore), l’intuizione che quello che c’è fuori dall’io è interessante muove nell’alunno una capacità razionale che gli è nuova, che guida una ricerca verso un “tu”, verso ciò che sta fuori da sé e che è pieno di valore, quindi interessante, anzi entusiasmante. In sintesi il primo anno è dedicato ad orientare lo sguardo, ad imparare come guardare la realtà per scoprire la ricchezza di cui è costituita. Per questa ragione si è scelto di insistere sul testo descrittivo diretto alla natura. In questo ci sono di grande aiuto le poesie poiché i grandi poeti hanno saputo orientare lo sguardo e, colpiti dalla bellezza della natura, l’hanno descritta riflettendo su di essa, sul suo ordine e  il mistero che nasconde.

In seconda la ricerca ricade invece su il mistero dell’umano. L’umano perché è l’apice della realtà, cioè l’essere più interessante e misterioso presente in essa; basti osservare un volto, degli occhi, per capire quanto c’è di misterioso, di intraducibile. Quindi lo sguardo aperto su tutte le cose imparato l’anno precedente si orienta ora verso una direzione specifica, perché è necessario iniziare a scegliere dove indirizzare l’esplorazione. Che la persona sia un oggetto di ricerca interessante lo dice il fatto che essa non resta fissa ed immutabile. La libertà, la mentalità (cioè l’agire secondo i propri valori) rendono gli uomini unici e diversi tra loro, capaci di cambiare nel tempo influenzando la realtà nella quale agiscono secondo un’originalità che non ha paragoni. Non è questione di capire se uno sia giusto o sbagliato, ma di riconoscere i dati concreti che lo contraddistinguono; per questo anche in seconda lo strumento privilegiato è il testo descrittivo. In questo modo inizia a farsi largo l’idea che l’alunno stesso è composto da dati di realtà osservabili e quindi riconoscibili.

Il terzo anno ha infine un passaggio necessario, dal “tu” all’”io” – ed io che sono? -, ovvero alla scoperta di sé e del significato delle cosedella totalità delle cose. Si riguarda a sé con una curiosità e una domanda nuova che rigenera lo sguardo su tutta la realtà e sul senso che nasconde. Si passa dal testo descrittivo a quello argomentativo perché più indicato ad andare a fondo, a verificare attraverso l’esperienza personale la realtà osservata dal soggetto. Allora diventano sempre più importanti i nessi che legano cose ed esperienze e comincia a emergere una capacità di riconoscere in sé le domande che i grandi autori pongono in modo più o meno evidente nelle loro opere, pervase sempre da una ricerca di senso, di valore.