La terza chiave (altre) narrazioni sull'anestesia

Collana: Ricerca e Storia

€ 10.00

Con la presente raccolta di narrazioni l’anestesita viene ora immaginato come il medico munito di un mazzo di chiavi per la gestione delle criticità del paziente, talora estreme.
L’anestesia è l’unico atto medico finalizzato all’esecuzione di un altro atto medico: l’intervento chirurgico. In realtà essa però non si esaurisce in questo. Tutt’altro. Non si limita a proteggere il paziente durante l’intervento e a ricondurlo dopo l’intervento alla sua vita bio-socio-affettiva.
In Al di qua del telo l’Autore ha provato ad approfondire vari aspetti non tecnici, collaterali al lavoro dell’enestesita e per lo più ignoti anche ad altri operatori sanitari. Con la presente raccolta di narrazionil’anestesita viene ora immaginato come il medico munito di un mazzo di chiavi per la gestione delle criticità del paziente, talora estreme.
La prima di queste è quella della conoscenza, indispensabile per affrontare in modo scientifico le esigenze cliniche. La seconda è quella dell’empatia, indispensabile per gestire la relazione umana in modo efficace in una fase molto delicata della propria esistenza. La terza chiave è quella della memoria, pure essa indispensabile per dar senso all’esperienza umana che abita la professione dell’anestesita-rianimatore.
La memoria collettiva, l’esperienza professionale, il racconto di alcuni episodi vissuti ed altre riflessioni, non solo portano verso una interiorizzazione della conoscenza ma -secondo l’autore- avvicinano la figura dell’anestesita a quelli che Nietzsche amava definire uonimi insoliti, che aspirano però, come tutti, alla felicità.


Titolo: La terza chiave (altre) narrazioni sull'anestesia


Autore: Giorgio Bardellini


Anno: 2017


ISBN: 978-88-6642-266-2


Pagine: 92


Collana: Ricerca e Storia


DESCRIZIONE

Con la presente raccolta di narrazioni l’anestesita viene ora immaginato come il medico munito di un mazzo di chiavi per la gestione delle criticità del paziente, talora estreme.
L’anestesia è l’unico atto medico finalizzato all’esecuzione di un altro atto medico: l’intervento chirurgico. In realtà essa però non si esaurisce in questo. Tutt’altro. Non si limita a proteggere il paziente durante l’intervento e a ricondurlo dopo l’intervento alla sua vita bio-socio-affettiva.
In Al di qua del telo l’Autore ha provato ad approfondire vari aspetti non tecnici, collaterali al lavoro dell’enestesita e per lo più ignoti anche ad altri operatori sanitari. Con la presente raccolta di narrazionil’anestesita viene ora immaginato come il medico munito di un mazzo di chiavi per la gestione delle criticità del paziente, talora estreme.
La prima di queste è quella della conoscenza, indispensabile per affrontare in modo scientifico le esigenze cliniche. La seconda è quella dell’empatia, indispensabile per gestire la relazione umana in modo efficace in una fase molto delicata della propria esistenza. La terza chiave è quella della memoria, pure essa indispensabile per dar senso all’esperienza umana che abita la professione dell’anestesita-rianimatore.
La memoria collettiva, l’esperienza professionale, il racconto di alcuni episodi vissuti ed altre riflessioni, non solo portano verso una interiorizzazione della conoscenza ma -secondo l’autore- avvicinano la figura dell’anestesita a quelli che Nietzsche amava definire uonimi insoliti, che aspirano però, come tutti, alla felicità.