Luoghi e identità: Geografie e letterature a confronto

Collana: Zebre

fuori catalogo

Gli scritti qui raccolti nascono da un confronto metodologico sul tema dell’identità che si è voluto sperimentare fra due settori disciplinari diversi (geografico-antropologico e letterario-culturale) chiamati a leggere e a interpretare una mappa transculturale, spesso segnata dall’esperienza storica del colonialismo e, sempre, da rapporti di forza diseguali. Come agiscono e come si rappresentano i soggetti in campo? Chi traccia – sulla mappa o nel libro – i segni, i simboli, i confini? Chi stabilisce i codici di lettura? Per chi? A quali fini? Con quali interessi? Da quali presupposti? Come possiamo noi oggi interpretare correttamente quei segni o elaborare codici nuovi, più equi e soddisfacenti? I casi esemplari ci portano più volte nell’Africa postcoloniale, ma anche nell’India dell’industria mediatica dei nostri giorni, nella terraferma della Serenissima Repubblica di Venezia o negli incroci letterari e cinematografici transnazionali in cui si confrontano e si mescolano antiche eredità e nuovi fermenti.
In tutto questo intreccio di prospettive diverse, multiple, dialettiche o conflittuali, entrano in gioco le identità originarie e fisse dei soggetti (nazionali, territoriali, tribali, di casta, di genere o altro) e le loro (auto)rappresentazioni, che, nel confronto, si dinamizzano e si trasformano, creando inediti e instabili equilibri oscillanti come i mobiles di Alexander Calder, nei quali il fremito di una foglia ne risveglia un’altra, e un soffio d’aria anima o scompiglia l’intera struttura.


Titolo: Luoghi e identità: Geografie e letterature a confronto


Autore: Emanuela Casti, Mario Corona (a cura di)


Anno: 2004


ISBN: 978-88-87445-56-5


Pagine: 320


Collana: Zebre


DESCRIZIONE

Gli scritti qui raccolti nascono da un confronto metodologico sul tema dell’identità che si è voluto sperimentare fra due settori disciplinari diversi (geografico-antropologico e letterario-culturale) chiamati a leggere e a interpretare una mappa transculturale, spesso segnata dall’esperienza storica del colonialismo e, sempre, da rapporti di forza diseguali. Come agiscono e come si rappresentano i soggetti in campo? Chi traccia – sulla mappa o nel libro – i segni, i simboli, i confini? Chi stabilisce i codici di lettura? Per chi? A quali fini? Con quali interessi? Da quali presupposti? Come possiamo noi oggi interpretare correttamente quei segni o elaborare codici nuovi, più equi e soddisfacenti? I casi esemplari ci portano più volte nell’Africa postcoloniale, ma anche nell’India dell’industria mediatica dei nostri giorni, nella terraferma della Serenissima Repubblica di Venezia o negli incroci letterari e cinematografici transnazionali in cui si confrontano e si mescolano antiche eredità e nuovi fermenti.
In tutto questo intreccio di prospettive diverse, multiple, dialettiche o conflittuali, entrano in gioco le identità originarie e fisse dei soggetti (nazionali, territoriali, tribali, di casta, di genere o altro) e le loro (auto)rappresentazioni, che, nel confronto, si dinamizzano e si trasformano, creando inediti e instabili equilibri oscillanti come i mobiles di Alexander Calder, nei quali il fremito di una foglia ne risveglia un’altra, e un soffio d’aria anima o scompiglia l’intera struttura.

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