Odiavo le trecce

Collana: Orizzonti

Prodotto fuori catalogo

C’é un mago nero, nel primo racconto di Giusi Bonacina, il quale in queste pagine sembra aleggiare ogni qual volta l’autrice si abbandona alla cadenza leggera e “irresponsabile” della propria fantasia. Basta un colpo di tacco perchè la chiacchiera con il compagno di una vita si trasformi in una sorta di viaggio accelerato nell’oriente, anzi “in qualche paesino sperduto fra le alture di Madaba”.
E lì, tra un villaggio e un’oasi, sale, naturale, alle labbra della scrittrice una domanda che la riporta nell’ambito quotidiano della casa, della vita domestica: ”Com’è il matrimonio arabo?” Poligamo, certo. Ecco, allora, l’ansiosa conclusione di una moglie occidentale cui non resta, rivolgendosi al marito, che proporsi come una moglie in quattro, una che quanto a confusione, pianto e risa vale, appunto, per quattro. E, conclude: “Per quattro ti amo. Giuro”.
In un altro racconto è l’esperienza del doppio a irradiarsi nelle pagine dove la narratrice sente accanto a sè un’altra donna, una presenza che la terrorizza e alla quale chi scrive non può accettare di somigliare. Viene subito da pensare che non si tratti d’altro che di un’immagine riflessa. Il buio, comunque, nella stanza, si fa denso e le parole scivolano nel sonno.
I sogni si inseguono, da una storia all’altra, assieme ai pensieri di questa donna che si vede vivere e che cerca di alleggerire, anche con la scrittura, la fatica, schivando mille timori, mille ricordi che le si stringono intorno come una trama sottile e tenace. Tra tante immagini della mente, ci sono, poi, anche i figli. Qui, un’iniezione di realtà tende a dare vita ad un mondo semplice e quotidiano. Ma la tentazione di rituffarsi nella fantasia e nella finzione letteraria finisce con l’avere il sopravvento, determinando il tono dell’intero libro.
Sebastiano Grasso


Titolo: Odiavo le trecce


Autore: Giusi Bonacina


Anno: 2004


ISBN: 88-87445-77-X


Pagine:


Collana: Orizzonti


DESCRIZIONE

C’é un mago nero, nel primo racconto di Giusi Bonacina, il quale in queste pagine sembra aleggiare ogni qual volta l’autrice si abbandona alla cadenza leggera e “irresponsabile” della propria fantasia. Basta un colpo di tacco perchè la chiacchiera con il compagno di una vita si trasformi in una sorta di viaggio accelerato nell’oriente, anzi “in qualche paesino sperduto fra le alture di Madaba”.
E lì, tra un villaggio e un’oasi, sale, naturale, alle labbra della scrittrice una domanda che la riporta nell’ambito quotidiano della casa, della vita domestica: ”Com’è il matrimonio arabo?” Poligamo, certo. Ecco, allora, l’ansiosa conclusione di una moglie occidentale cui non resta, rivolgendosi al marito, che proporsi come una moglie in quattro, una che quanto a confusione, pianto e risa vale, appunto, per quattro. E, conclude: “Per quattro ti amo. Giuro”.
In un altro racconto è l’esperienza del doppio a irradiarsi nelle pagine dove la narratrice sente accanto a sè un’altra donna, una presenza che la terrorizza e alla quale chi scrive non può accettare di somigliare. Viene subito da pensare che non si tratti d’altro che di un’immagine riflessa. Il buio, comunque, nella stanza, si fa denso e le parole scivolano nel sonno.
I sogni si inseguono, da una storia all’altra, assieme ai pensieri di questa donna che si vede vivere e che cerca di alleggerire, anche con la scrittura, la fatica, schivando mille timori, mille ricordi che le si stringono intorno come una trama sottile e tenace. Tra tante immagini della mente, ci sono, poi, anche i figli. Qui, un’iniezione di realtà tende a dare vita ad un mondo semplice e quotidiano. Ma la tentazione di rituffarsi nella fantasia e nella finzione letteraria finisce con l’avere il sopravvento, determinando il tono dell’intero libro.
Sebastiano Grasso

BIOGRAFIA AUTRICE
Giusi Bonacina è nata in uno dei più caratteristici borghi di Bergamo, e dall’antico borgo ha tratto il carattere schivo e determinato della gente orobica.
Giornalista, scrittrice, esperta di tradizioni bergamasche, folclore, cultura e costume, ha collaborato con diversi quotidiani e periodici regionali e nazionali.
Ha partecipato a numerose puntate delle trasmissioni televisive “Incontri” e “Aria di casa mia” di Bergamo TV e “Stellissima” di Telelombardia.
Ha tenuto conferenze per l’emittente televisiva Studio TV 1 di Treviglio, nonché al “Circolo della Stampa” di Milano e all’“Associazione Generale di Mutuo Soccorso” di Bergamo.
Con questa raccolta di racconti, alcuni dei quali hanno ottenuto significativi riconoscimenti al prestigioso concorso nazionale di narrativa “Premio Sassello”, affronta per la prima volta un genere più strettamente letterario e autobiografico.