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Psicologie e identità: Scienze umane e letteratura a confronto

Collana: Zebre

€12.00

Come è fatto il nostro “io”? Da quanti “io” è composto? si chiede il terapeuta Marcelo Pakman. Come sono fatto io? echeggia, transitando da un sesso all’altro, Cal/Calliope, protagonista del romanzo Middlesex analizzato da Valeria Gennero. Cosa c’è in una conversazione? È la conversazione a svolgersi secondo regole prestabilite, o è la conversazione che istituisce le regole dello scambio verbale e comportamentale? si domanda l’epistemologo John Shotter. Come può un poeta di matrice ebraica come Sandro Penna equiparare ebraismo e malattia? Che ruolo ha in tutto questo una propensione omoerotica negata? Questi gli interrogativi disturbanti posti da Sergio Parussa.
Scienze umane e letteratura a confronto. Su questioni di tale natura si è riflettuto nel Convegno tenutosi a Bergamo il 3 e 4 ottobre del 2003, di cui si presentano ora i risultati. Il confronto metodologico ci ha portati a constatare che ermeneutica psicologica ed ermeneutica letteraria sono separate (se poi lo sono) da confini assai esigui, forse evanescenti. Quello che le unisce è una concezione delle identità intese come multiple, plastiche, ibride, dinamiche e dialettiche. Nelle parole di Ernst von Glasersfeld, “la stabilità richiede cambiamenti costanti”. Di contro, troviamo le suggestioni difensive/aggressive di stampo essenzialistico e fondamentalista, che concepiscono le identità come monadiche, fisse, pure, immobili e contrapposte. Una teoria dell’interlocuzione e dell’apertura contro una teoria dell’assertività monologica.
Per la psicologia più avanzata e per la letteratura più innovativa l’enigma (del sintomo, del testo, della società) va dunque interrogato senza tregua e senza rete, attraverso i segni che l’enigma stesso ci invia, nei suoi linguaggi, nelle sue circostanze, con i suoi mezzi.


Titolo: Psicologie e identità: Scienze umane e letteratura a confronto


Autore: Pietro Barbetta, Mario Corona (a cura di)


Anno: 2005


ISBN: 978-88-87445-97-8


Pagine: 140


Collana: Zebre


DESCRIZIONE

Come è fatto il nostro “io”? Da quanti “io” è composto? si chiede il terapeuta Marcelo Pakman. Come sono fatto io? echeggia, transitando da un sesso all’altro, Cal/Calliope, protagonista del romanzo Middlesex analizzato da Valeria Gennero. Cosa c’è in una conversazione? È la conversazione a svolgersi secondo regole prestabilite, o è la conversazione che istituisce le regole dello scambio verbale e comportamentale? si domanda l’epistemologo John Shotter. Come può un poeta di matrice ebraica come Sandro Penna equiparare ebraismo e malattia? Che ruolo ha in tutto questo una propensione omoerotica negata? Questi gli interrogativi disturbanti posti da Sergio Parussa.
Scienze umane e letteratura a confronto. Su questioni di tale natura si è riflettuto nel Convegno tenutosi a Bergamo il 3 e 4 ottobre del 2003, di cui si presentano ora i risultati. Il confronto metodologico ci ha portati a constatare che ermeneutica psicologica ed ermeneutica letteraria sono separate (se poi lo sono) da confini assai esigui, forse evanescenti. Quello che le unisce è una concezione delle identità intese come multiple, plastiche, ibride, dinamiche e dialettiche. Nelle parole di Ernst von Glasersfeld, “la stabilità richiede cambiamenti costanti”. Di contro, troviamo le suggestioni difensive/aggressive di stampo essenzialistico e fondamentalista, che concepiscono le identità come monadiche, fisse, pure, immobili e contrapposte. Una teoria dell’interlocuzione e dell’apertura contro una teoria dell’assertività monologica.
Per la psicologia più avanzata e per la letteratura più innovativa l’enigma (del sintomo, del testo, della società) va dunque interrogato senza tregua e senza rete, attraverso i segni che l’enigma stesso ci invia, nei suoi linguaggi, nelle sue circostanze, con i suoi mezzi.

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