Tannhäuser: Le liriche del Codice Manesse

Collana: Filologia e letteratura medievale

fuori catalogo

Il fascino dell’opera poetica che la tradizione manoscritta attribuisce a Tannhäuser – senza dubbio una delle figure più sfuggenti ed enigmatiche del Duecento tedesco – risiede principalmente nel modo sempre inatteso e spesso irriverente con cui i temi, il linguaggio e i valori del Minnesang classico vengono ripresi e rimodulati. Nel dialogo con il sistema letterario precedente le canzoni di Tannhäuser assumono dunque una funzione critica e rigeneratrice, funzione che però non è stata pienamente riconosciuta e apprezzata dagli studiosi del passato, i quali hanno pertanto rivolto l’attenzione di preferenza alla popolare leggenda medievale che ha eletto Tannhäuser a protagonista di un’illecita avventura amorosa nel sotterraneo mondo della dea Venere. E proprio la grande vitalità della leggenda ha fatto sì che il ricordo del personaggio Tannhäuser venisse perpetuato nel tempo, mettendo invece nell’ombra il cantore Tannhäuser e il suo canzoniere. Lo scopo del presente studio è dunque quello di sottoporre a un’attenta riconsiderazione critica l’opera poetica di Tannhäuser, così da assegnare a questo poeta una posizione più netta e definita all’interno della coeva produzione cortese e poter meglio valutare il suo apporto innovativo nella storia del Minnesang.


Titolo: Tannhäuser: Le liriche del Codice Manesse


Autore: Maria Grazia Cammarota


Anno: 2006


ISBN: 978-88-95184-15-9


Pagine: 308


Collana: Filologia e letteratura medievale


DESCRIZIONE

Il fascino dell’opera poetica che la tradizione manoscritta attribuisce a Tannhäuser – senza dubbio una delle figure più sfuggenti ed enigmatiche del Duecento tedesco – risiede principalmente nel modo sempre inatteso e spesso irriverente con cui i temi, il linguaggio e i valori del Minnesang classico vengono ripresi e rimodulati. Nel dialogo con il sistema letterario precedente le canzoni di Tannhäuser assumono dunque una funzione critica e rigeneratrice, funzione che però non è stata pienamente riconosciuta e apprezzata dagli studiosi del passato, i quali hanno pertanto rivolto l’attenzione di preferenza alla popolare leggenda medievale che ha eletto Tannhäuser a protagonista di un’illecita avventura amorosa nel sotterraneo mondo della dea Venere. E proprio la grande vitalità della leggenda ha fatto sì che il ricordo del personaggio Tannhäuser venisse perpetuato nel tempo, mettendo invece nell’ombra il cantore Tannhäuser e il suo canzoniere. Lo scopo del presente studio è dunque quello di sottoporre a un’attenta riconsiderazione critica l’opera poetica di Tannhäuser, così da assegnare a questo poeta una posizione più netta e definita all’interno della coeva produzione cortese e poter meglio valutare il suo apporto innovativo nella storia del Minnesang.

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